martedì 17 febbraio 2009

NOI NON SEGNALIAMO!

Come certo già saprete negli scorsi giorni è stato approvato al Senato un provvedimento che annulla un articolo del vecchio "Testo Unico" sull'immigrazione; nel precedente articolo veniva sancita l'impossibilità del medico di denunciare un immigrato irregolare, al fine di preservare il diritto alla salute ed all'accesso alle cure di quest'ultimo: chi si rivolgerebbe ad un medico o ad un ospedale se ciò può esporlo ad un procedimento penale, con conseguente ammenda (fino a 200euro) e rimpatrio immediato?
Per la nostra Costituzione, in linea con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, la Salute è un diritto imprescindibile (art. 32), e va tutelata a qualsiasi costo; tuttavia l'emendamento approvato dal Senato mina questo principio alla base, introducendo la possibilità per il medico di rompere il "rapporto di fiducia" con l'assistito con una denuncia penale.

Dal punto di vista umano riteniamo inaccettabile la discriminazione nell'accesso alle cure tra i cittadini e gli immigrati irregolari.

Come futuri medici, inoltre, non possiamo accettare di essere gli strumenti per combattere l'immigrazione clandestina, in quanto questo va contro ai principi sanciti dal Giuramento di Ippocrate e dal Codice Deontologico: al centro della nostra attività assistenziale ci sarà sempre l'Uomo, al di sopra di ogni differenza di sesso, età, razza e religione.

Infine, dal punto di vista della Salute Pubblica, la strada intrapresa dal Senato non ci può lasciare indifferenti: secondo alcune time, nella nostra AUSL vengono curati in media 2 immigrati irregolari affetti da TBC "attiva" ogni settimana; se i clandestini avranno paura di rivolgersi all'ospedale, dove andranno a farsi curare? Il rischio di perdere di vista l'epidemiologia di malattie emergenti è molto grande, e con esso il rischio di recrudescenza di malattie che credevamo dimenticate.

Il SISM è un'associazione apartitica, come ben sapete; ma di fronte ad un provvedimento così SBAGLIATO non potevamo non prendere una posizione.

Il comunicato stampa prodotto dal SISM in questi giorni è il frutto di un lungo dibattito a livello nazionale, che ci ha visti impegnati in prima persona; potete leggere il comunicato sul sito nazionale http://www.sism.org/ e sul nostro sito ufficiale www.sismparma.org e farvi un'idea di come ci siamo mossi.

Ad ogni modo, ci piacerebbe che il blog fosse uno spazio dove ognuno possa dire la sua, per un confronto aperto e sincero. Per cui commentate, sbilanciatevi, prendete posizione: solo l'indifferenza verso temi così importanti è una scelta non condivisibile.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Non posso che essere d'accordo sull'assoluta discriminazione che crea tale provvedimento nei confronti di persone la cui sola colpa è quella d'aver lasciato il proprio paese e d'aver tentato, seppur illegalmente, di raggiungere condizioni di vita accettabili in Italia. Ma non mi limito ad essere in totale disaccordo con quanto deciso in sede parlamentare solo per ragioni umanitarie, per quanto esse siano sicuramente prioritarie. Con questo provvedimento, come è stato detto, c'è il grande rischio d'allontanare eventuali pazienti affetti da malattie altamente contagiose le quali, se non isolate come avviene quotidianamente nelle nostre strutture sanitarie, rischierebbero appunto di passare inosservate e ciò minerebbe la sicurezza di tutti (curioso è che proprio questo emendamento faccia parte del tanto pubblicizzato "pacchetto sicurezza"). Inoltre, come già accade per altri servizi e diritti cui, per legge, non possono accedere i clandestini, c'è il rischio che anche questo diventi una fonte di lucro per chiunque volesse illegalmente approfittarne, creando magari un circuito di servizi sanitari offerti clandestinamente, così come in passato avveniva per l'aborto.

Anonimo ha detto...

sono perfettamente d'accordo su quest'ultimo punto; a mio parere (ma è anche il parere della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni) la direzione in cui dovrebbe andare la Salute Pubblica è quella dell'inclusività: oggi alcune categorie di migranti non vengono all'attenzione delle AUSL, creando un grave pericolo per la diffusione di malattie trasmissibili (vedi ad es. i cinesi od i rumeni, che essendo comunitari non godono di molti vantaggi riservati agli extracomunitari). Si crea un circuito clandestino davvero deleterio e triste. Che ne pensate se provassimo a monitorare la situazione dell'accesso alle cure dei migranti qui a Parma?

Anonimo ha detto...

A me risulta che ad oggi le strutture sanitarie (qualora esse non siano carenti) siano aperte a tutti, anche agli immigrati irregolari, garantendo a quest'ultimi, nell'assoluto anonimato, lo stesso servizio sanitario offerto agli italiani.
La legge approvata dal Senato, ed ora in discussione alla Camera, invece darà l'opportunità al medico, fino ad ora costretto al segreto, di denunciare gli immigrati irregolari trovatisi alla sua attenzione. Cosa intendi quando dici che i cinesi o i rumeni non godono dei vantaggi riservati agli extracomunitari?

Anonimo ha detto...

la comunità cinese si rivolge nella maggioranza dei casi a strutture illegali non riconosciute dall'AUSL, per cui girando per l'ospedale non ti capiterà facilmente di vedere un paziente cinese...
per quanto riguarda i rumeni, se presenti temporaneamente subiscono lo stesso trattamento di francesi, tedeschi e spagnoli: ovvero hanno il dovere di pagare le cure (al di là del ticket) ed i ricoveri. si crea una situazione paradossale ma reale: cittadini comunitari presenti con un visto turistico in italia hanno di fatto una limitazione all'accesso alle cure. questo per dire come la legislazione deve fare ancora tanti passi avanti per dirci un paese "civile": invece stiamo andando con l'andatura del gambero...